Trasporti a Firenze senza un progetto, come in piazzale Montelungo


COMUNICATO STAMPA
Firenze, 30 agosto 2017
Trasporti a Firenze senza un progetto, come in piazzale Montelungo

Un articolo di Ernesto Ferrara torna oggi a parlare della disorganizzazione che impera nello hub che si è spontaneamente creato in corrispondenza della rampa di Gae Aulenti, presso il binario 16 della stazione di Santa Maria Novella, in piazzale Montelungo. Il luogo è divenuto punto di partenza e arrivo di bus extraurbani, turistici, frequentato luogo di accesso ai binari della stazione.
Quel che accade in quell’angolo di Firenze è sintomatico di come non esista praticamente alcuna programmazione nei trasporti fiorentini.
Davanti alla difficoltà di raggiungere piazza Stazione per via del traffico, dei cantieri e della cattiva sistemazione della piazza le cose si sono aggiustate da sole per autobus e viaggiatori. Ovviamente con gravi lacune e disagi notevoli per tutti, vista la totale assenza di servizi.
Oltre alla cattiva organizzazione della mobilità fiorentina esistono altre cause per questo fenomeno: per esempio le Ferrovie dello Stato, privilegiando solo il trasporto alta velocità fra 5 città e garantendo solo la sussistenza di un servizio regionale insostituibile, hanno praticamente eliminato molti servizi nelle città meno importanti, treni notturni, Intercity, treni a lunga percorrenza, treni internazionali. Questi servizi sono stati sostituiti dalle compagnie aeree, per chi può permetterselo, per gli altri dalla rete di bus che ormai collegano l’Europa con servizi economici, anche se di scadente qualità.
Anche la chiusura del servizio di treni da e per l’aeroporto di Pisa, sostituito da un people mover faraonico e già sull’orlo del fallimento, scarica su questo marciapiede i viaggiatori costretti a utilizzare il bus.
Attorno alla rampa di Gae Aulenti si concentrano gli utenti di questi servizi che sono stati completamente dimenticati da decisori invaghiti solo da grandi opere inutili.
Eppure i cittadini e i tecnici del Comitato No Tunnel TAV avevano elaborato un progetto alternativo non solo alla follia della stazione Forter dove fermeranno solo bus, ma avevano proposto anche un riordino dei trasporti su ferro della zona attorno alla stazione di Santa Maria Novella per salvaguardarne davvero, non solo a chiacchiere, la centralità.
Il progetto, presentato più volte in convegni ed assemblee cittadine, è piuttosto complesso, ma, per rimanere nella zona di piazzale Montelungo, si era previsto lo scavo sotto la sede ferroviaria di servizi alla mobilità e per l’interscambio tra servizio ferroviario e mobilità pubblica cittadina.
La sede ferroviaria e la stazione di Santa Maria Novella sono su un terrapieno facilmente rimovibile con i moderni sistemi di costruzione e lo scavo non presenterebbe alcun rischio ambientale, né per il patrimonio edilizio, né per la falda, né per le ferrovie.
I professori Giorgio Pizziolo e Roberto Budini Gattai avevano proposto di realizzare una serie di servizi nei pressi del sottopasso di viale Strozzi (fermata del tram e dei bus urbani, biglietteria, eccetera) che alleggerirebbero il traffico che arriva in piazza Stazione, farebbero trovare i viaggiatori in corrispondenza della testa dei binari sovrastanti e garantirebbero un velocissimo accesso ai treni. Nel terrapieno sotto i binari che va verso il Romito si potrebbero realizzare la stazione dei bus extraurbani creando davvero un potente hub treno-gomma; non quella trovata insensata prevista ai Macelli, nella ex stazione Foster, dove non fermerebbero che pochissimi treni.
Ma ascoltare i cittadini e le proposte che non arrivano dalla lobby dei costruttori e dei cementificatori non è nelle corde della nostra politica.
Assisteremo a lungo all’agonia della città strangolata da un traffico cui non si sa contrapporre alcuna soluzione razionale; nemmeno le tranvie, nelle quali si ha una esasperata fiducia, daranno risposte adeguate.
A volte le soluzioni sarebbero semplici, veloci da realizzare, economiche; purtroppo non soddisfano gli appetiti di chi prospera dal consumo di cemento.

In allegato due immagini sul progetto menzionato.



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