Binari in più per i treni? Eccoli, in superficie
COMUNICATO STAMPA
Firenze, 27 luglio
2016
Una piccola
delegazione del comitato No Tunnel TAV di Firenze, con l'assistenza
dell'ingegner Vincenzo Abruzzo e del professor Giorgio Pizziolo, ha
condotto una breve visita nei Giardini dell'Orticultura accanto ai
quali passano i binari della linea da Firenze Campo Marte a Firenze
Santa Maria Novella.
È stato mostrato
visivamente come ci sia la possibilità di realizzare un altro
binario (il quinto) accanto ai due esistenti con lavori certamente
importanti, ma molto meno invasivi che non scavando tunnel in area
urbana. L'allargamento di una galleria di poche decine di metri sotto
la via Bolognese e il sacrificio di pochi piccoli annessi privati
sarebbero ripagati dalla velocità di realizzare l'opera con costi
molto contenuti. Se si volesse realizzare un sesto binario accanto ai
due binari della linea da Campo Marte a Firenze Rifredi si avrebbe il
sacrificio di un paio di edifici vicino alle Cure e la necessità di
un tunnel, accanto a quello esistente, di 480 metri di lunghezza; non
si avrebbero impatti sulla falda né rischi di cedimenti non
essendoci terreni alluvionali.
La semplicità ed
efficacia di questo progetto è nota ormai da 16 anni, ma la politica
fiorentina ha voluto tenere gli occhi ermeticamente chiusi
sull'elegante semplicità di un progetto che cerca di essere il meno
invasivo possibile basandosi soprattutto sul riuso di quanto
esistente.
Statuto come fermata
per i treni a lunga percorrenza avrebbe il vantaggio di essere vicina
a Santa Maria Novella (raggiungibile con un tapis roulant o con treni
regionali), vicina alla Fortezza da Basso e molto centrale, il
terrapieno sotto di essa sarebbe facilmente scavabile per realizzare
servizi di fermata bus e taxi e collegare le parti di città
attualmente separate dalla ferrovia. Gli edifici adesso abbandonati
dell'ex deposito locomotori potrebbero essere riutilizzati per
servizi ai viaggiatori.
L'ottenimento di un
fascio di sei binari tra Firenze Campo Marte da una parte e Santa
Maria Novella e Rifredi dall'altra consentirebbe non solo una linea
dedicata all'alta velocità, ma due binari per il servizio dei treni
regionali e due binari per un servizio di metrotreno urbano con
fermate alle Cure, all'Orticultura, a Statuto per poi collegarsi a
Santa Maria Novella e al restante servizio ferroviario toscano e
nazionale.
Una proposta
semplice, fattibile davvero in poco tempo (due anni con cantieri
normali, cioè gestiti come appalti tradizionali senza la presenza di
soggetti criminogeni come il general contractor) che è stata
ottusamente e colpevolmente ignorata dalla politica ufficiale
fiorentina e toscana.
L'eleganza e la
modernità di questo progetto (che si basa sul riutilizzo e perciò è
molto attento agli aspetti ambientali e ai cambiamenti climatici)
cozza contro le fantasmagoriche dichiarazioni politiche che si
susseguono in questi giorni su minitunnel, stazioni sotterranee sotto
Santa Maria Novella, tunnel senza stazione; ciò nasconde solo lo
scoramento di chi vede venti anni delle proprie politiche dei
trasporti a Firenze naufragare sotto l'IMPOSSIBILITÀ di realizzare i
due tunnel previsti dal proprio progetto adesso felicemente
abbandonato.
Una ultima notazione
che ci sembra però quella più politicamente rilevante: l'ottuso
silenzio di Regione, Comune, Partito Democratico, sindacati
confederali su questa ipotesi di superficie ci pare il sintomo di una
profonda crisi della democrazia; quando si ignora con accanimento ciò
che la cittadinanza attiva elabora e propone, allora davvero c'è da
chiedersi dove stia andando la politica.
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